L’Inps rilascia un nuovo sistema informatico per monitorare la regolarità degli appalti, si chiama MoCoa (Monitoraggio congruità occupazionale appalti) ed è stato presentato a Roma durante un convegno dedicato.
Questo strumento ha come obbiettivo tutelare i committenti, sempre più spesso chiamati a rispondere come obbligati in solido dopo la conclusione dell’appalto, le aziende appaltatrici che potranno competere sul mercato con concorrenti che rispettano le regole, e i lavoratori, sempre più spesso anello debole della catena.
Attraverso un’attività di data mining e data crossing tra i dati dell’appalto, definiti dal committente e quelli dichiarati nei flussi Uniemens dagli appaltatori e subappaltatori, il sistema MoCoa intende rilevare tempestivamente eventuali comportamenti non corretti.
“Vogliamo spingere sulla buona pratica di un codice unico degli appalti che possa rintracciare le retribuzioni, il fatturato, il volume d’affari anche nei subappalti ceduti dai diversi committenti della filiera degli appalti. Questo permetterebbe la verifica della congruità del volume d’affari e delle commesse per evitare pratiche elusive che procurano retribuzione inferiore, dumping ed elusione evasiva”,ha detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, nel corso del convegno a Roma.
“Già dal 2021 abbiamo visto una forte ripresa– ha ricordato Tridico -, a fine 2021 le entrate contributive dell’Inps hanno raggiunto il livello del 2019, quindi abbiamo recuperato quel forte disavanzo che abbiamo necessariamente maturato nel 2020 e ci avviamo su un sentiero di crescita. Ma a maggior ragione questo sentiero di crescita deve essere accompagnato da buone regole che preservino il lavoro di qualità, retribuzioni eque per i lavoratori ed entrate eque per l’Istituto. Questo favorirebbe anche le aziende private che non soffrirebbero la concorrenza sleale molto sfruttata dalle aziende che praticano evasione ed elusione“, ha concluso Tridico.