Il 13 ottobre, la Camera ha approvato il disegno di legge per garantire e rafforzare l’equo compenso ai professionisti o meglio ancora, ” tutelare il diritto del professionista di ottenere un giusto ed equo compenso nei rapporti contrattuali che lo riguardano, concretizzando il principio già sancito dall’articolo 2233 del codice civile, secondo il quale la misura del compenso deve essere adeguata all’importanza dell’opera e al decoro della professione”.
L’obbiettivo della norma è quello di tutelare il professionista nei rapporti con i clienti rendendo nelle le clausole che non riconoscono un compenso equo e proporzionale all’attività svolta.
Nonostante il testo sia uscito dalla camera può ancora essere modificato. “Il cantiere sull’equo compenso è ancora aperto e ci sono margini di miglioramento“, commenta Paolo Francesco Sisto, il sottosegretario alla giustizia.
Nel testo, è stato escluso l’articolo sulla copertura finanziaria della proposta di legge, che prevedevo la stanziamento di un fondo da 150 milioni di euro annui a partire dal 2022, da reperire mediante il Fondo per esigenze indifferibili.
Per leggere il testo della proposta di legge: