il settore delle costruzioni rischia il blocco, non solo a causa del rincaro dei prezzi delle materie prime e dalla scarsità di molti materiali (per i ponteggi in acciaio sono necessari non meno di sei mesi fra l’ordine e la consegna) ma anche dalla carenza di manodopera specializzata per i cantieri.
Le soluzioni su cui già si è avviata una interlocuzione con il governo non arrivano, ferme da tre mesi; il decreto infrastrutture è fermo da luglio, aspettando un si dal governo.
«Occorre un intervento immediato che consenta una revisione dei prezzi anche sul fronte del mercato privato, dove il caro materiali sta impattando pesantemente sulle imprese, impegnate in questo periodo anche nei cantieri del Superbonus. I ritardi nelle consegne dei materiali e la carenza di attrezzature, tra cui i ponteggi, stanno determinando per le imprese l’impossibilità di rispettare i tempi contrattuali previsti, sia nelle opere pubbliche che nei cantieri privati. È necessaria una misura che consenta, laddove necessario, un allungamento delle tempistiche dei contratti», commenta il presidente di ANCE, Grabiele Buia.
«Nel decreto infrastrutture – dice Buia – è necessario recuperare subito ciò che è saltato dal Dl semplificazioni e che aveva già avuto l’ok del Governo. In particolare negli appalti, occorre intervenire per garantire più trasparenza attraverso la pubblicità delle procedure negoziate in modo da assicurare così anche il rispetto del principio di rotazione».